A Gemmano 30 tappe per il Paradiso

 14 agosto 2013 – La scelta di ricostruire le tre cantiche della “Divina Commedia” dell’Alighieri, fra Gemmano ed Onferno, appare motivata da una conformazione ideale del territorio in questione, poiché offre potenzialità uniche in tal senso. Esso infatti possiede, per un verso, la rara caratteristica delle grotte ipogee di Inferno, che consentono una immersione totale nella storia ed una emersione verso la salvezza; per l’altro verso, paradisiaca appare la luminosità del colle di Gemmano, che chiude una silenziosa valle magicamente disposta fra Mare Adriatico e Montefeltro. Il Progetto non obbedisce ad una fredda e statica realizzazione di parti, ma scaturisce da una concezione dinamica degli avvenimenti che segnarono l’Età Comunale (e non solo, evidentemente!), i suoi uomini, le sue donne e il loro destino. Sono, infatti, gli eventi  storici a determinare questa costruzione e ad animare di un soffio epico e drammatico l’eterna lotta fra il Bene e il Male colta alle sue origini e insieme già conclusa con la vittoria definitiva del Bene, come Dante può constatare nel suo viaggio attraverso le regioni dell’eterna condanna (Inferno), della temporanea e misericordiosa purgazione (Purgatorio), dell’inestinguibile felicità (Paradiso). Ecco perché la discesa nella voragine infernale, che è una caduta, presuppone la risalita della montagna del Purgatorio, sulla cui cima lussureggia il Paradiso Terrestre, prima dimora dell’uomo. La Terra, quindi, risulta al centro dell’Universo e attorno ad essa ruotano le nove sfere celesti, al di sopra delle quali sta l’Empireo. A questa rigorosa costruzione fisica, teologica e morale fa riscontro, infine, la scelta delle trenta tappe, secondo la simbologia del numero 3, che domina incontrastata nel mondo dantesco. Così i visitatori del Parco potranno vivere giornate indimenticabili e custodire nel cuore e nella mente suggestioni non facilmente ripetibili.

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