RIQUALIFICAZIONE CENTRO STORICO – LINEE DI INDIRIZZO

Comune di Gemmano
RIQUALIFICAZIONE CENTRO STORICO DI GEMMANO

BOZZA Linee di indirizzo

Gemmano, settembre 2019
Il Sindaco

L’Amministrazione comunale di Gemmano detta e linee di indirizzo per la realizzazione di un progetto di riqualificazione del centro storico, da candidare per il suo finanziamento. Puntiamo su un’idea di centro storico interessante, attrattivo da un punto di vista paesaggistico e culturale, vivibile.

1. Perimetrazione dell’area

L’area interessata dal progetto di riqualificazione è quella posta all’interno delle mura storiche, mura storiche comprese e quelle di accesso alle funzioni confinanti di servizio. Il perimetro è delimitato da Via Don Mariotti, dall’uscita di via Circonvallazione fino all’altezza di via Brunori, compreso area parcheggio e accesso alla sentieristica della Linea Gotica, tutta via Circonvallazione.

RIQUALIFICAZIONE

2. Cenni storici

Il “Castello di Gemmano” appartenne ai Malatesta e quindi allo Stato Pontificio fino all’unità d’Italia. Tra Medioevo e Rinascimento la casata dei Malatesta è tra le più importanti d’Italia, una delle grandi famiglie che insieme ai Medici, ai D’Este, ai Gonzaga, ai Borgia, ai Montefeltro e poche altre, ha segnato la storia e la cultura italiana ed europea.
Durante tre secoli, dal 1200 al 1500 nasce e consolida il proprio potere la Signoria dei Malatesta, una signoria che governerà tante città della Romagna e delle Marche. Qui la casata ha i suoi più grandi personaggi, primo fra tutti Sigismondo Pandolfo.
Gemmano era un borgo fortificato che dall’alto della collina ancora oggi domina il mare Adriatico e le colline tra Romagna e Marche. Secoli di storia hanno trasformato queste terre dell’ultima parte di Romagna in una regione storica riconoscibile, fatta di castelli, di paesi dove si viveva bene e ancora oggi la vita ha qualcosa di dolce e appassionato fatta di campagne sorprendentemente selvatiche, di colline dove il mare e i monti sono sempre visibili.
Il territorio gemmanese ha pagato un duro prezzo in termini di perdita di vite umane e di devastazione essendo stato un importante campo di battaglia nella Seconda Guerra Mondiale con il passaggio del fronte nel ’44 e lo sfondamento della Linea Gotica da parte degli alleati. La c.d. battaglia di Gemmano si svolse tra il 4 settembre e il 15 settembre del 1944.
Durante questa battaglia, sviluppatasi in una serie di quattro attacchi delle truppe britanniche contro le postazioni tedesche, il paese di Gemmano venne distrutto, tanto da venire ricordato da molti storici come la “Cassino dell’Adriatico”.

3. La ricostruzione

Alla fine della guerra il paese ebbe una ricostruzione approssimativa ed esclusivamente funzionale. A ricostruire il palazzo comunale per ripristinarne le funzioni fu il Genio Militare su un progetto architettonico standardizzato e alla realizzazione di abitazioni di edilizia economica popolare per ospitare i paesani che avevano avuto le case distrutte dai bombardamenti.
Di seguito le amministrazioni che si sono succedute sono intervenute sulle strutture pubbliche con adeguamenti e ripristini, e, più di recente, con un progetto di valorizzazione della memoria legata alla Linea Gotica e al passaggio del fronte.

4. Le funzioni presenti nell’area

Il centro storico è popolato da poche famiglie residenti in abitazione privata e in alloggi pubblici di edilizia economica popolare.

Nel centro storico dentro le mura hanno sede le seguenti funzioni di valore strategico per la comunità:
- Il Palazzo comunale, con i suoi uffici pubblici.
- L’Ufficio Postale.
- Il Palazzo Pillitteri con la sala del Consiglio Comunale, la sala Polifunzionale
- La Biblioteca centro lettrura “Ledino Casadei.
- L’ambulatorio medico
- La farmacia
- La sede delle associazioni, Pro Loco e Associazione giovani.
- La chiesa
- Un bar
- Il piccolo anfiteatro sul Largo Pillitteri
- La piazza Roma

Nel centro storico fuori le mura hanno sede le seguenti funzioni di valore strategico per la comunità:

- Parcheggio belvedere
- Area esterna di socializzazione
- Un bar
- Un ristorante attualmente chiuso
- La casina dell’acqua del Sindaco
- La scuola materna in procinto di essere trasferita per lasciare posto alla nuova sede della Biblioteca/Ludoteca
- Le vie di accesso ai sentieri e al parco della Linea Gotica
- Il giardino Mancini dove trova locazione il monumento comunale ai caduti e reperti archeologici.

5. Il fenomeno dell’abbandono

Il centro storico di Gemmano soffre il fenomeno dell’abbandono, che riguarda un po’ tutte le piccole realità, a causa dell’insufficiente massa critica della popolazione che pregiudica la sostenibilità economica dei pubblici esercizi delle attività commerciali e di servizio.
Questa condizione è stata finora sofferta ed in qualche modo contrastata attraverso iniziative di promozione sociale e turistica, nascita di comitati che si prendono cura di aspetti ed aree specifiche del territorio comunale, collegamenti con altre realtà attraversate da analoghe problematiche. Tutto ciò nella estrema povertà di mezzi finanziari, sopperiti solo marginalmente dalle, pur generose, energie di volontariato.

6. L’idea di riqualificazione

Il puro contrasto dell’abbandono non lascia prevedere una inversione di tendenza, non promette altro che il caparbio attaccamento ad un passato irrimediabilmente perduto, uno sforzo, importante per chi lo compie, ma inefficace rispetto alla decadenza.
E’ allora, forse, saggio prendere atto di questo fenomeno, non esaurire tutte le energie nel vano tentativo di fermarlo e farne il motore di una nuova visione, di un nuovo senso, di una nuova funzione.

“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni … Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. (Italo Calvino, Le città invisibili)

La frase di Calvino ci fa pensare che l’identità di un luogo va ricostruita negli aspetti che danno voce a una visione di futuro, il solo ricordo dell’identità se ne va con un attimo di malinconia.
Pensare il centro murato come un palcoscenico dove sia possibile immergersi, al momento stesso dell’ingresso al suo interno, nella sua storia, nei suoi racconti, nelle sue immagini. Storia, racconti, immagini che lo accomunano ad infiniti luoghi, simili per condizione e prospettive, e che, quindi, possono rendere l’esperienza del visitatore universale.

L’idea di riqualificazione che si vuole sviluppare è un’idea organica d’insieme che caratterizzi il centro storico come antico borgo medioevale riportandolo ai tempi che hanno preceduto la distruzione con la ricostruzione ed il richiamo ad elementi preesistenti come i torrioni, il portale, le vecchie vie di accesso, le vecchie funzioni. Storia, memoria, cultura, architettura, immagine.

Partendo da un’analisi dei luoghi e delle abitudini della popolazione residente, la proposta di progetto propone la continuità, intesa tanto come spazi strettamente relazionati tra loro e agevolmente accessibili, tanto come salvaguardia di tutte le caratteristiche ambientali e sociali che contraddistinguono i luoghi al fine di potenziarne l’identità.

7. Le “immagini narranti”

Gli elementi di arredo debbono essere caratterizzati da richiami alla memoria e agli aspetti storico testimoniali che qualificano la specificità del luogo e del territorio.
L’idea di riferimento per la realizzazione dell’”hardware” può essere quella delle “IMMAGINI NARRANTI”.
Il centro storico di Gemmano diventa esso stesso una installazione museo-spettacolare, un restyling dell’intero agglomerato urbano in cui il visitatore/spettatore viene avvolto da un’atmosfera d’arte e di narrazione, un sistema di visione e ascolto che lo immerge nella vicenda bellica – quella storica del paese e quella universale della guerra come evento -, nella vicenda antropologica di una comunità che ha visto recise le proprie radici, nel valore di bellezza di un paesaggio che resiste alle insidie della modernità, nei semi di senso che si rintracciano qui e altrove per un futuro meno oscuro.
Un apparato tecnologico che, alternativamente, ricostruisce virtualmente gli spazi e le atmosfere antecedenti alla distruzione, e ne immagina di nuovi, visione e utopia di futuro.
Il centro sarà permanentemente attivo con il suo nuovo volto e le sonorità narranti, ma nelle serate diventerà pienamente a compiutamente teatro, cinema e galleria d’arte, mediante strumenti di riproduzione visiva che potranno anche variare nei contenuti da serata a serata. Il visitatore/spettatore arriverà quindi a Gemmano per partecipare, essere immerso, in un evento spettacolare unico.

8. Aspetti normativi urbanistici

La legge n. 158/2017, misure per la valorizzazione dei piccoli comuni, individua una serie di modalità di intervento che i piccoli comuni possono porre in essere per l’attivazione di iniziative volte al loro sostegno e valorizzazione.
L’articolo 4 reca disposizioni per il recupero e riqualificazione dei centri storici, l’articolo 5 per il contrasto dell’abbandono di immobili, l’articolo 6 per l’acquisizione di case cantoniere e stazioni ferroviarie disabilitate e l’articolo 7 per il recupero dei beni culturali, storici, artistici e librari degli enti religiosi.
Con riferimento ai centri storici, la legge prevede la possibilità per i piccoli comuni di individuare, all’interno dei centri storici, le zone di particolare pregio dal punto di vista della tutela dei beni architettonici e culturali, da riqualificare mediante interventi integrati pubblici e privati finalizzati alla riqualificazione urbana, che rispettino le tipologie delle strutture originarie.
Gli interventi integrati risultano assai variegati: il risanamento, la conservazione e il recupero del patrimonio edilizio da parte di soggetti privati; la realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico, nel rispetto dei caratteri identificativi e tipici delle zone; la manutenzione straordinaria dei beni pubblici già esistenti da parte dell’ente locale e il riuso del patrimonio edilizio inutilizzato; il miglioramento e l’adeguamento degli arredi e dei servizi urbani; gli interventi finalizzati al consolidamento statico e antisismico degli edifici storici nonché alla loro riqualificazione energetica; la realizzazione di infrastrutture e servizi adeguati; il miglioramento del decoro urbano e dei servizi urbani quali l’apertura e la gestione di siti di rilevanza storica, artistica e culturale.
Con particolare riferimento ai borghi antichi o ai centri storici abbandonati o parzialmente spopolati, si prevede la possibilità per i comuni di promuovere nel proprio territorio la realizzazione di alberghi diffusi, come definiti ai sensi delle disposizioni emanate dalle regioni e dalle province autonome. La legge consente anche ai comuni di acquisire e riqualificare immobili per contrastare l’abbandono di terreni e di edifici e di stipulare intese per il recupero di case cantoniere e di stazioni ferroviarie non più utilizzate.
I piccoli comuni potranno anche concordare convenzioni con le diocesi della Chiesa cattolica e con le rappresentanze delle altre confessioni religiose che hanno concluso Intese con lo Stato per la salvaguardia e il recupero dei beni culturali, storici, artistici e librari degli enti ecclesiastici o degli enti delle confessioni religiose civilmente riconosciuti.

Occorre inoltre considerare le opportunità offerte dalla Legge Regionale Emilia-Romagna n. 24 del 2017 in particolare nella parte che tratta la rigenerazione e la riqualificazione urbana.

9. Gli interventi strutturali ed architettonici

Gli interventi strutturali ed architettonici previsti sono i seguenti:

- Recupero e restyling delle mura.
- Recupero e restyling della pavimentazione delle piazze e dei vicoli interni alle mura.
- Riqualificazione della facciata del palazzo comunale.
- Ripristino, anche parziale o figurativo, del portale che dava accesso al Castello.
- Ripristino, anche parziale come testimonianza, del torrione di avvistamento all’ingresso del Castello sulla base delle testimonianze storiche.
- Ripristino percorribilità della passeggiata sul perimetro interno delle mura con valorizzazioni aree di sosta funzionali agli avvistamenti panoramici e all’intrattenimento, food e degustazioni.
- Realizzazione scalinata di accesso nel giardino della canonica al fine di dare continuità al percorso ed acquisire il giardino stesso a luogo di sosta e intrattenimento.

10. Aspetti logistici ed organizzativi

Gli interventi devono essere rispettosi e coerenti con la qualità ambientale e le caratteristiche storiche del luogo. Al tempo stesso va preservata la versatilità e la raggiungibilità dei luoghi, evitando irrigidimenti strutturali che potrebbero pregiudicare la piena vivibilità e fruizione dei servizi e la socializzazione, facilitando invece lo svolgimento di eventi e sagre.
Prevedere anche l’organizzazione di spazi e luoghi che possano favorire ed arricchire l’offerta dei servizi, come ad esempio la possibilità di impiantare gazebo o piccole tensostrutture nei pressi di pubblici esercizi, per la somministrazione regolata di prodotti tipici locali.

11. Fattibilità

Le linee di indirizzo, integrate con il contributo che potrà emergere dal percorso partecipato, daranno luogo ad un progetto di fattibilità tecnica da candidare per il finanziamento su ogni canale che si dovesse attivare sia a livello locale, nazionale o europeo. Ovvio che la fattibilità si concretizzerebbe solo con l’acquisizione del finanziamento.

Il Sindaco
Riziero Santi