La Riserva Naturale Orientata

La Riserva Naturale Orientata rappresenta un  complesso carsico nei gessi con un’importante colonia di pipistrelli. Il territorio della Riserva coincide con il SICp Onferno IT 4900001 (Sito di importanza Comuinitaria)

E’ stata istituita nel  1991. Attualmente la sua superficie è di 273 ettari (Comune Gemmano (RN) Sede Municipio di Gemmano – piazza Roma, 1 – 47885 Gemmano RN Informazioni 0541 854060 – filipucci@comune.gemmano.rn.it – www.comune.gemmano.rn.it; – www.grottedionferno.it

Dove si trova
La riserva, a una trentina di chilometri da Rimini, tutela un piccolo complesso carsico nei gessi messiniani e altri ambienti del composito paesaggio della valle del Conca. La principale emergenza è la grotta che si apre sotto lo sperone dove sorgeva il medievale castello di Inferno, del quale resta parte dell’abitato (il nome, derivato dal latino infernum, con il significato di luogo basso e oscuro, venne mutato agli inizi dell’Ottocento in Onferno per volontà di un vescovo riminese). Da Rimini (uscita Rimini Sud dell’autostrada A14) si prende la SP 31 per Coriano e si prosegue poi per Gemmano e Onferno. Da Riccione e Cattolica, invece, si risale la valle del Conca sino a Marciano di Romagna e Gemmano.

Caratteristiche
La grotta, lunga 700 m e profonda 70, presenta un dislivello di circa 70 m,  custodisce la più importante colonia di pipistrelli della regione, con ben otto specie diverse: rinolofo euriale  (Rhinolophus euryale), rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), rinolofo minore (Rhinolophus hipposideros), vespertilio di Blyth (Myotis blythii), vespertilio maggiore (Myotis myotis), vespertilio di Natterer (Myotis nattereri), miniottero (Miniopterus schreibersii) e orecchione meridionale (Plectus austriacus).
tra cui il miniottero (Miniopterus schreibersii). Dalla volta della Sala Quarina sporgono regolari protuberanze coniche, i cosiddetti mammelloni, che sono tra i più belli e grandi d’Europa. L’area protetta comprende anche le ripide pareti arenacee della Ripa della Morte, i vicini calanchi, lembi di bosco e coltivi tipici di questa estrema porzione di Romagna, incuneata tra San Marino e il Montefeltro. Solamente 350 matri di sviluppo sono interessati dal percorso turistico, mentre il secondo livello, le Sali laterali e il terzi livello sono interdette alla presenza umana. La grotta è monitorata in termini di rilievo di temperatura e umidità, nonché oscillazioni strutturali, mediante una rete d i sensori.

Una visita alla riserva
Il centro visita e museo naturalistico, ospitato negli spazi dell’antica pieve di Santa Colomba, quasi completamente distrutta dai bombardamenti dell’ultima guerra, è il punto di riferimento per le visite guidate alla grotta, che durano un’ora circa e attirano ogni anno migliaia di visitatori, le escursioni lungo gli itinerari all’aperto e le molte altre opportunità educative e culturali offerte a scolaresche e gruppi.

Piccoli box e dida

Il miniottero è un pipistrello dal muso molto corto, con fronte bombata, orecchie brevi, pelo corto e vellutato. Nella grotta sono presenti anche: rinolofo euriale  (Rhinolophus euryale), rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), rinolofo minore (Rhinolophus hipposideros), vespertilio di Blyth (Myotis blythii), vespertilio maggiore (Myotis myotis), vespertilio di Natterer (Myotis nattereri), e orecchione meridionale (Plectus austriacus).

Le morfologie carsiche favoriscono la presenza ravvicinata di microclimi molto diversi di piante che di solito crescono a quote più elevate (tiglio selvatico, olmo montano, borsolo, lingua cervina, dentaria minore e bucaneve) o, al contrario, di specie tipiche della macchia mediterranea (leccio, salsapariglia, robbia, asparago pungente).

Sugli affioramenti gessosi assolati spiccano borracina acre e borracina bianca, due piccole succulente adattate a sopravvivere in ambienti aridi.

A Onferno l’attività estrattiva e di trasformazione del gesso, iniziata probabilmente nell’alto medioevo, si è perpetuata sino al Novecento ed è cessata solo negli anni ‘60. Alcuni ruderi conservano il toponimo La Fornace e in un vano scavato alla base della rupe sono ancora visibili i resti di un antico impianto per la produzione di gesso cotto.

MUSEO MULTIMEDIALE

Grazie alla convenzione di ricerca tra il Comune di Gemmano ed il Centro di Ricerca TE.M.P.L.A. (Tecnologie Multimediali per l’Archeologia) del Dipartimento di Archeologia dell’Università degli Studi di Bologna è nato il progetto del Museo Multimediale Polifunzionale di Onferno.
Il Centro di Ricerca TE.M.P.L.A. ideatore di un prototipo funzionale oggi unico in Italia, ha inoltre curato l’intero allestimento dell’apparato tecnologico e museale nella sua  fase esecutiva.
Il nuovo museo di Onferno, inaugurato il 10 maggio 2009, si configura come un museo tematico, deputato all’archiviazione e all’’esposizione virtuale di contenuti culturali. La funzione multimediale in networking, svolta da un elaborato sistema proiettivo e di calcolo, collegati in rete locale e geografica wireless, rende questa struttura duttile e poliedrica.
Il sistema di videoproiezione verte senza soluzione di continuità sulle tre pareti dell’ambiente espositivo, dove sono stati allestiti tre grandi schermi costituiti da pannellature sospese a parete. Questa soluzione vuole accentuare il carattere estensivo del sistema proiettivo su tutte le superfici verticali della sala, in modo tale da potenziare la percezione di immersività dell’osservatore all’interno del contenuto informativo, oltre che suggerire l’idea di “museo videoproiettato”, ove il contenuto multimediale non è parte distinta e puntualmente delimitata dell’allestimento, ma ne è elemento strutturale e costitutivo.

L’idea di base del Museo Multimediale Polifunzionale di Onferno è stata quella di realizzare un “box” per la gestione flessibile delle strutture culturali tipiche di un Comune di medio piccole dimensioni, basato su un unico ambiente la cui destinazione d’uso può essere modificata via software. Una prima configurazione prevede la funzione di Museo e salone informativo preliminare alla visita della riserva naturalistica di Onferno, con contenuti multimediali di carattere storico e naturalistico: una seconda consente la trasformazione dell’ambiente in sala conferenze; una terza, in cinema teatro; una quarta in sala aperta ad attività ricreative varie

Questo nuovo “contenitore” museale multimediale nasce dunque come struttura di eccellenza, agile e dal contenuto mutevole, assurgendo a un ruolo di primaria importanza nella valorizzazione e fruibilità di un’ingente porzione del patrimonio culturale riminese. Storia, arte, scienze e morfologia del territorio sono solo alcuni dei molteplici aspetti che concorreranno alla riscoperta della ricchezza del territorio di Gemmano: l’antica Signoria dei Malatesta, il passaggio della Linea Gotica, i chirotteri della Riserva Naturale Orientata di Onferno, gli splendori paesaggistici della Valle del Ventena e della Valconca.
La virtualità consente al visitatore uno scambio immediato e diretto con una struttura priva di ogni sorta di barriera, sia essa riconducibile all’architettura del luogo sia alla presenza/assenza di supporti fisici.

Terminata la fase che ha portato all’allestimento dei locali e alla messa a punto dell’hardware e del software di sistema per la gestione multimediale della sala oltre che di alcuni servizi espositivi di base, è ora indispensabile implementare e creare ulteriori contenuti multimediali su base tematica per diversificare l’offerta ai visitatori del museo e della Riserva.
Si sottolinea che nel caso specifico ed unico del Museo Multimediale Polifunzionale l’investimento materiale per l’estensione di tale offerta non riguarda l’acquisizione di supporti didascalici o espositivi tradizionali, quali pannelli, vetrine o complementi di arredo, ma altresì la realizzazione di nuovi prodotti multimediali che ne esaltino le innumerevoli potenzialità espositive, oltre che le sue peculiarità all’interno della Riserva Naturale Orientata di Onferno.