Museo naturalistico

Museo Naturalistico della Riserva naturale di Onferno

Alla storia della terra è dedicato in parte anche questo museo, istituito recentemente (1995) dal comune di Gemmano nella Riserva Naturale Orientata di Onferno (di 274 ettari) accanto ad una celebre grotta naturale che si estende per più di 700 metri e sprofonda nel terreno per oltre 70. È situato in un ambiente di grande bellezza paesaggistica, nell’edificio ricostruito e appositamente ristrutturato della vecchia pieve dedicata a Santa Colomba (documentata dal 1136), gravemente danneggiata durante l’ultima guerra.

In apertura il museo propone una serie di campioni rocciosi, con particolare attenzione a varie tipologie di gesso che frequentemente affiora nella zona a strati o a banchi. Insieme a grafici assai eloquenti, troviamo il grande modello plastico di una molecola di gesso ingrandita di circa 3500 volte. Tanta attenzione a questo minerale e a questa roccia è dovuta al fatto che il castello di Onferno, cioè il piccolo nucleo abitato di origine medievale in cui ha sede il museo, sorge proprio su un grande banco di gesso, e che in esso le acque di un torrente sotterraneo, con un lavorio di miliardi di anni, hanno scavato una grotta, esplorata e rilevata scientificamente solo nel 1916. Di essa, situata sotto al castello e sotto al museo, viene presentato un grande modello, ricavato dalle indagini e dalle esplorazioni compiute negli anni sessanta del Novecento.

Nel Museo, collegate idealmente alla grotta, si sviluppano due sezioni: una dedicata alla speleologia e un’altra ai chirotteri, ovvero i pipistrelli. Infatti questi, in sette specie diverse e in circa 6.000 esemplari, colonizzano la grotta: si tratta di una delle più numerose e varie colonie di pipistrelli esistenti in Italia.

Anche l’illustrazione della flora e della fauna peculiari dell’area trovano posto nel museo, con vetrine, pannelli didattici e postazioni multimediali, con un diorama che pone in evidenza le specie di anfibi, rettili e mammiferi maggiori che tuttora popolano la zona, e con una sezione dedicata agli uccelli che vi nidificano (passeriformi e rapaci diurni in particolare).

La visita del Museo vuol essere il preludio alla visita della riserva naturale, del giardino della flora collinare e della grotta, da compiere con il personale addetto, particolarmente competente ed esperto per una didattica di tipo scolastico e molto attento ai problemi dell’educazione ambientale.